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Channel: Knitting Planet
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Ne' lana ne' cotone!

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linoSembrano capelli biondi, invece si tratta di fibra di lino, pronta per essere filata. 

Non ho mai filato il lino, per me è quindi una novità assoluta, ma quando l'ho vista in vendita non ho resistito!

L'ho trovata nel sito di World of Wool (quindi mi è arrivata dall'Inghilterra), ma chissà dov'è stata coltivata e lavorata... eh si', perche' dalla pianta di lino (flax, in inglese) bisogna ricavare la parte interna degli steli, con un procedimento detto stigliatura, che prevede macerazione in acqua, essiccazione, frantumazione e separazione delle fibre - operazione ben nota, visto che l'uomo coltiva il Linum usitatissimum da almeno 6000 anni.

Il lino ha una fibra lunga, poco elastica, rigida ma liscia al tatto; molto adatta alla lavorazione al telaio. Ecco il mio filato, appena fatto!!! :-)

lino

 


Arancia e cioccolato!

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Oggi ho terminato questa matassina utilizzando della seta selvatica che avevo faticosamente pulito, tinto di giallo e filato molto sottile, e della viscosa di bambu' in tre colori, che ho filato lasciandolo un po' piu' spesso.

filato

Questo filato mi ha fatto venire in mente un binomio gastronomico molto particolare: arancia e cioccolato... e la mente vola alla ricetta della ganache all'arancia!

Eccola: spezzare 2 tavolette di cioccolato fondente da 100g l'una e farle sciogliere a bagnomaria con una grossa noce di burro, 300g di panna liquida, un pizzico di sale e la buccia grattugiata di un'arancia.
Una volta ben sciolto, mescolare energicamente, versare in sei tazzine da caffe' e servire con una scorzetta d'arancia candita.

cioccolato

Eccomiii!

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slowcookIn questo periodo sono cosi' impegnata a filare, knittare, ideare modelli e pensare a mille altre cose che in cucina ho messo in atto una serie di scorciatoie.

Una consiste nell'usare la slow cooker (o croc pot), ovvero la pentola elettrica a cottura lenta, che mi permette di fare altro mentre il pranzo cuoce da se' (anche di uscire).

Sto ancora imparando ad usarla, ma sperimentare non mi spaventa affatto, anzi direi che nella vita non faccio altro!

frollino con formaggio e marmellataUn'altra scorciatoia e' un po' piu' ironica... ecco cosa mi sono inventata al posto della cheesecake: un frollino spalmato di philadelphia con sopra la marmellata.

In bocca il gusto e' quello ma per prepararlo ci si mette un decimo del tempo!

Questa trovata fa il paio con la zuppa inglese con gelato al posto della crema, l'uovo fritto cotto nel crostone di pane ed altre scorciatoie golose che mi permettono di coccolare la famiglia pur continuando ad occuparmi di filati, detersivi fatti in casa, yoga, ecc.

sportinaA proposito di uova, dato che al sabato le compro sfuse al mercato, la scorsa settimana ho fatto una sportina per trasportarle, con dentro una confezione riciclata di cartone.

In seguito ho terminato uno scialletto di seta color rosa peonia per una zia che vive all'estero, uno scialle in filato di bambu' per puro spirito di sperimentazione, e sono a meta' con un altro scialle in seta e soia, di cui ho prodotto il filato.

Ecco uno degli ultimi filati: 100% seta selvatica.

filato azzurro

 

La maglia al parco

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Con questo nome ho fatto un evento su Facebook, che rinnovo di settimana in settimana, ma soprattutto ogni sabato mattina, apro il mio gazebo nel parco e, con la scusa di vendere filati ed accessori fatti a mano, offro lezioni gratuite a chi vuole imparare a lavorare a maglia.

L'idea era quella di creare un gruppo di persone con cui condividere tale passione, visto che in questo paese sembro essere la sola:  spesso mi capita che la gente, guardando i miei filati, mi chieda cosa bisogna farci (?), oppure se ho qualcosa di pronto, che loro non hanno tempo da perdere (!); gli anziani, invece, vedendomi filare mi dicono che gli ricordo l'anziana nonna - morta, presumo, prima della seconda guerra mondiale...

Porta pazienza, mi dico. Comunque, mi piace molto trascorrere il sabato mattina al parco!

sotto il gazebo

Rosso!

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Tempo fa ho comprato della seta selvatica da filare, di un bel colore rosso.

L’ho utilizzata insieme a poca merino, rosso scuro ma vivacizzata da qualche filo di Angelina, per ottenere questo filato davvero sgargiante!

red yarn

Mi piaceva tanto e non ho resistito: ho DOVUTO lavorarlo!!!

ponchotto 

P.S. Angelina® è una fibra molto sottile e luminescente, ma anche morbida, che si usa sempre in piccole percentuali insieme ad altre fibre.

 

Non tutte le pecore sono uguali!

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icelandic, pecora dell'IslandaCerto, questo è evidente… in particolare mi riferisco alla lana che producono. Perché molti non sanno che all’interno della grande categoria delle pecore allevate per il loro vello (che sono diverse da quelle allevate per fare il formaggio, ad esempio), esistono ulteriori suddivisioni.

Ci sono pecore che producono lana sottile e morbida, adatta alla produzione di indumenti per bambini o accessori di pregio o a quanto può   andare a contatto con la pelle (razze come Merino, Rambouillet, Cormo).

E ci sono quelle che producono una lana più spessa e grossa, adatta alla produzione di coperte, borse, cappelli invernali, calze e di tutti quegli accessori che necessitano di resistenza e durevolezza (razze come Texel, Wensleydale, Dorset).

Nel mezzo ci sono quelle pecore la cui lana si caratterizza per la versatilità, ovvero producono una lana “media”, sufficientemente morbida e resistente, con la quale è possibile fare maglie, guanti, cappelli, calze, coperte e mille altre cose (razze come Bluefaced Leicester, Columbia, Corriedale).

corriedale, pecora statunitenseMa ci sono anche razze le cui caratteristiche variano con l’età – ad esempio la lana dell’agnello di Corriedale ricade nella prima categoria – ed altre che hanno addosso due tipologie di lana, come la Iceland (la pecora tipica dell’Islanda).

In Italia, invece, abbiamo solo pecore specializzate per il latte, con le quali si producono tante tipologie di formaggio.

Negli ultimi anni diversi allevatori hanno deciso di “merinizzare” il proprio gregge, attraverso incroci con razze pregiate, di solito dietro richiesta o consulenza di un dipartimento universitario.

Chissà, nascerà una nuova razza italiana?

 

Lana e peperoni...

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Avevo preparato della lana merino da filare, con varie sfumature di giallo; ho postato la foto su FB e un amico mi ha scritto che gli sembravano peperoni... beh, effettivamente il colore ricorda le falde di peperoni!

fibra pronta per essere filata

Poi l'ho filata, ricavandone una matassa molto interessante (almeno dal mio punto di vista), che ho messo in vetrina QUI, dove ho inserito anche la ricetta partenopea dei peperoni al gratin!!!

filato giallo

 

Pazzie d'estate...

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E’ un po’ di tempo che manco dal blog, ma sono tante le cose che, come al solito, mi tengono lontano… a cominciare da ciò che ho combinato durante lo scorso fine settimana (mi ci vorranno un po’ di giorni per riprendermi!).

me and my beloved spinning wheelHo avuto la bella idea di partecipare ad una manifestazione storica di tre giorni, con uno stand medievale, in cui filare con il mio amatissimo arcolaio! Mi sono persino inventata un vestito al volo, partendo da una veloce consultazione nei siti internet dedicati ai costumi, un lenzuolo e tanta fantasia…

Il fatto di star lì mattina e sera nei giorni più caldi dell’anno non era il massimo del divertimento, lo ammetto; però ho conosciuto tante persone interessanti ed il bilancio, in definitiva, è stato positivo!

La manifestazione si chiamava "I cavalieri nella storia", ed oltre agli stand erano previsti esibizioni di combattimenti con gruppi storici di templari e vichinghi.

Credo che parteciperò ancora a questo tipo di manifestazioni, ma spero anche che le prossime "location" siano migliori (possibilmente sotto qualche albero) e a temperature meno estreme!!!

combattenti in costume

Io, almeno, non indossavo la cotta di maglia!


Settembre!

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Settembre è un mese fantastico, pieno di aspettative.

Il mio settembre non è affatto struggente come quello cantato da Antonello Venditti, assomiglia piuttosto alla "September" degli Earth, Wind and Fire, ritmica e giocosa.

Il prossimo fine settimana c’è la festa contadina a I Terzi, vicino Cerveteri, dove parteciperò con il mio stand ed il mio caro filatoio a ruota. Sono previsti balli, giochi, ghiottonerie e artigiani in piazza.

Poi inizia la scuola per il mio ex-cucciolo ormai ragazzo… la terza media! Ma non era ieri che l’accompagnavo all’asilo?!

Ed ancora l’esame della mia dolce metà, l’unico (quasi) cinquantenne che ha ancora voglia di studiare e immaginarsi in una nuova professionalità, il tutto continuando a lavorare duro.

E poi c’è l’anniversario di matrimonio dei miei genitori, con relativa nostra breve trasferta a Milano. Non posso mancare: mezzo secolo di matrimonio felice tra due persone con interessi e carattere che più differenti non si può, ma che hanno in comune quel che conta: amore e rispetto l’uno verso l’altro. Festeggiare è d’obbligo!

 

Aubergine!

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Uno dei libri di cucina che torno a leggere spesso (di cucina perché parlano di cucina e soprattutto sono fisicamente nella mia cucina) è “Sapori Arabi” del medico palestinese, ormai spagnolo d’adozione, Salah Jamal Aboali.

Vincitore nel 2000 del World Cookbook Award, è un libro semplice, privo di illustrazioni, che partendo dalle biografiche avventure di un giovane studente alle prese con la nostalgia per i sapori di casa, coglie l’occasione per raccontare la cultura gastronomica mediorientale, con particolare riguardo alla cucina giordano-palestinese.

Spaziare tra le cucine del mondo mi piace molto, eppure mi accorgo che questo è l’unico testo di cucina mediorientale in mio possesso… ma perché ne parlo? Melanzane.

lana viola

Sono di stagione e sono viola.

Viola come quel filato che ho tinto e che ancora non ho utilizzato.

Ho deciso. Vada per le melanzane ripiene di carne.

In Turchia le chiamano “Imam bayildi”, la delizia del sultano.

Nella versione giordano-palestinese, detta “Shaykh al mahashi”, lo sceicco dei ripieni, la melanzana svuotata e capovolta viene fritta in poco olio, poi imbottita con una farcia cotta di carne, cipolle, pomodoro e spezie, e quindi cosprarsa di pinoli ed infornata.

Nota personale... evitare di affogarle nel riso!!!

 

Ciao ciao!

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