Sembra un'offesa, ma è solo il nome italiano degli hand carders, delle grosse spazzole con dentini metallici fitti e sottili, atti a distendere le fibre prima di essere filate.
Sono molto orgogliosa dei miei cardacci, arrivati da pochi giorni dall'Inghilterra ma già messi al lavoro: grazie ad essi ottengo dei fantastici rolags, vaporosi e piacevolissimi da filare.
La parola "rolag" deriva dal gaelico scozzese roileag, che significa piccolo rotolino - insomma, un cannolo!
Non propriamente questi, che avevo preparato diversi mesi fa, con delle piccole scorze già pronte, immerse per metà nel cioccolato fuso e riempite di panna...
Ma non divaghiamo.
Perché questo abbondante uso di termini anglosassoni? In Italia la cardatura manuale (così come la filatura) è ormai sconosciuta ai più, mentre in Gran Bretagna, America, Australia e Nuova Zelanda c'è un folto stuolo di appassionati che perpetuano la tradizione.
Basta vedere su Wikipedia l'incredibile differenza tra le pagine in italiano ed inglese relative alla cardatura: specchio di un livello di attività ed interesse profondamente diverso.