Qualche giorno fa accennavo alla binatura, ovvero all’operazione di unire due o più capi in un unico filato. Oltre alla tecnica normale (metti insieme i singoli fili che si trovano sulle diverse bobine), c’è un’interessante alternativa che permette di ottenere un filato a 3 capi da uno singolo posto su un’unica bobina.
È ciò che sto imparando in questi giorni: si chiama Navajo plying (binatura Navajo) o Chain plying (a catenella).
Ho imparato un po’ leggendo, un po’ grazie all’aiuto di video come questo di Sarah Anderson, chiarissimo anche se non si conosce l’inglese!
Quel che m'intrigava (oltre all'apprendere la tecnica, utilissima) era l'etimologia: per quale motivo si chiama Navajo, come la nota tribù indiana?
Una veloce ricerca sulla rete mi ha permesso di scoprire che in un lontano passato i Navajo erano cacciatori-raccoglitori, poi coltivatori di mais, fagioli e zucche, ma anche allevatori di capre e pecore, fino a specializzarsi nella filatura della lana per il confezionamento di coperte, vestiti e tappeti rinomati per il loro valore artistico.
Il popolo Navajo crede che quando il mondo è stato creato, uno degli spiriti che vennero dal centro della terra per dargli forma, e poi per insegnare alle prime persone, era la Donna Ragno!
Evidentemente questa tecnica appartiene alla profonda cultura tessile del popolo Navajo e, pur diffondendosi altrove, ne è rimasto il nome a ricordarlo.
Ed ecco il mio porta-cellulare, fatto con una cinquantina di metri di filato che ho usato per esercitarmi nella nuova tecnica!